È facile percepire la similitudine esistente tra il passare delle stagioni e l’età cronologica della persona.
- Infanzia: primavera;
- Gioventù: estate;
- Maturità: autunno;
- Vecchiaia: inverno.
Meno semplice o diretto è intuire come le patologie venose assumano maggior importanza ed incidenza con il passare degli anni e con il variare delle stagioni.
Le vene nel corso degli anni sono sottoposte a continui e plurimi insulti che finiscono per “sfiancarle” letteralmente. La progressiva dilatazione rende le valvole incontinenti con conseguente reflusso e ristagno di sangue in basso, alle caviglie, per ben conosciute ed intuitive leggi idrostatiche.
Tale è il determinismo dell’ipertensione venosa, vero “primo movens” del danno circolatorio nell’ insufficienza venosa cronica che da blandi segni e disturbi quali senso di pesantezza, modesto gonfiore delle gambe e comparsa di capillari e varici porterà, se non adeguatamente trattata, alle temute e temibili ulcere e alle trombosi.
I cambiamenti ormonali, la variazione dello stile di vita, le patologie associate, in particolare le ortopediche, e condizioni quali l’obesità e la sedentarietà incidono pesantemente sulla tenuta delle nostre povere vene che hanno cominciato a soffrire da quando l’uomo, in un momento di orgoglio evolutivo, ha deciso di assumere la posizione eretta. Ma se lo stare in piedi ci ha permesso di vedere il mondo con occhi diversi, ma soprattutto di trasformare dei quasi zoccoli in mani, ha determinato che una colonna di sangue e la relativa pressione, spinga a dilatare le vene giù nei piedi e nelle gambe.
Ma da quando dobbiamo iniziare ad occuparci delle nostre vene?
Di solito le donne se ne occupano, o meglio si preoccupano, alla comparsa del primo innocuo “capillarino” che come un perfido serpentello va ad insidiare l’estetica delle loro gambe. Ma via via la situazione diventa più pesante, spesso con l’aumentare dei chili, delle gravidanze o delle ore di lavoro.
L’estate diventa la stagione del cruccio e del ripensamento.
È questa la stagione dove i fastidi si manifestano maggiormente in rapporto alla dilatazione venosa, fisiologica azione di termoregolazione che permette la dispersione termica, ma che nello stesso tempo determina il ristagno di liquidi nei tessuti e nelle gambe in particolare. Inoltre con la bella stagione rinasce il desiderio del mare, di sgargianti vesti corte che fanno pentire di non aver pensato in tempo a risolvere il problema delle vene.
Allora beato chi inizia da subito, dalla primavera, a pensare alla propria salute e a quella delle proprie gambe, chi fin da giovane ma anche da adulto o anziano, rispetta il proprio corpo con una attenta alimentazione, adeguato stile di vita, giusti accorgimenti e cure quando necessarie, solo così il nostro autunno sarà più accettabile e più sereno da vivere.
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